Gestione dei beni pubblici e amministrazione dei patrimoni privati. Il mercato cristiano come spazio di sacralizzazione della ricchezza familiare

  • Giacomo Todeschini
Parole chiave: beni priveti, beni pubblici, famiglie, chiese, bene commune

Abstract

Una caratteristica della tradizione giuridica, canonistica e teologica cristiana europea dal sesto al decimo secolo è costituita dalla progressiva definizione dei beni delle chiese come beni pubblici, ossia pertinenti all’amministrazione del sovrano, e contemporaneamente dei beni pubblici come sacri. La sovrapposizione delle nozioni di pubblico e sacro ha poi, sin dalla tarda antichità cristiana, implicato una rilettura dei patrimoni familiari in termini di possibile sacralizzazione di quei patrimoni le cui strategie di accrescimento si intrecciassero quen quelle degli Enti sacri. Un risultato di questo percorso politico e linguistico è stata, alla fine del medioevo, la possibilità di docificare come pubbliche e quindi sacre le scelte economiche familiari che potessero essere intese e rappresentate come rilevanti politicamente e funzionali alla costruzione del bonum commune. 

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Come citare
Todeschini, G. (1). Gestione dei beni pubblici e amministrazione dei patrimoni privati. Il mercato cristiano come spazio di sacralizzazione della ricchezza familiare. Anales De Historia Antigua, Medieval Y Moderna, 50, 69-77. https://doi.org/10.34096/ahamm.v50.3345
Fascicolo
Sezione
Trabajos monográficos